mercoledì 23 novembre 2011

ARTICOLO DEL 25/01/11 SOLIDARIETA' AI DETENUTI POLITICI BASCHI

Nei Paesi Baschi i detenuti politici sono 746:
• 580 dispersi in 45 carceri spagnoli
166 in 31 carceri francesi.

Dal 1989 il governo spagnolo ha adottato la politica di dispersione dei detenuti baschi, sebbene sia una rivendicazione molto forte e diffusa tra la popolazione il rimpatrio dei prigionieri politici baschi, la strategia del governo spagnolo è l’allontanamento dei reclusi dalla loro terra per un preciso calcolo politico: rompere, con l’isolamento e la distanza, il forte sentimento di militanza politica dei prigionieri stessi e della popolazione a loro solidale.
Questa politica inumana genera grandi sofferenze per i familiari dei detenuti, che si vedono costretti a lunghi viaggi per poter visitare i propri cari, spesso a vuoto dato che, di norma, il prigioniero viene spostato da un carcere all’altro senza che i parenti ne vengano messi a conoscenza.
La costituzione spagnola prevede delle leggi speciali per il trattamento dei prigionieri politici baschi: l’articolo 384 bis della recente “Ley de enjuiciamiento judicial” prevede la soppressione di alcuni fondamentali diritti dei detenuti, tutelati dalla Carta (dichiarazione dei diritti umani), nel caso di un delitto compiuto da persona «integrata o relazionata con banda armata o con individui terroristi o ribelli». L’articolo 520 bis della stessa legge, al secondo comma, dà al giudice facoltà di «decretare lo stato di isolamento dei detenuti accusati dei delitti previsti all’articolo 384 bis». Ancora, secondo l’art 527 della stessa legge, il detenuto in regime di isolamento non potrà parlare con il suo legale (che in ogni caso potrà essere solo un avvocato nominato d’ufficio) né con i familiari, neanche per far conoscere il luogo della sua detenzione. Tale stato di totale isolamento dal mondo esterno può durare fino a settantadue ore prolungabili, su decisione motivata del giudice, per altre quarantotto. Questo permette di mettere sotto accusa non solo i membri effettivi di ETA ma anche tutto il tessuto sociale della sinistra abertzale (partiti della sinistra indipendentista basca), che lo stato spagnolo chiama «il fronte sociale dell’ETA» e che viene considerato ugualmente parte dell’organizzazione.
Questa è un’interpretazione ideologica che sopprime pericolosamente le garanzie di giustizia ed uguaglianza dei cittadini baschi di fronte alla legge. Durante questi cinque giorni, secondo quanto dichiarano i testimoni e le associazioni basche in difesa dei diritti umani, gli interrogatori di polizia sconfinerebbero regolarmente in torture e maltrattamenti.
Ogni anno vengono riscontrate più di cento denunce di casi di tortura avvenuti nelle caserme della guardia civil , considerando che, nella maggior parte dei casi, chi subisce violenze preferisce non denunciarle per paura di ripercussioni, lo scenario che ci si presenta è di evidente violazione consapevole, da parte dello stato spagnolo, dei diritti fondamentali di una larga fetta della popolazione.

GORA EUSKAL HERRIA ASKATU!
GORA EUSKALHERRIA SOZIALISTA!
AMNISTIA ETA INDEPENDENZIA
EUSKAL PRESOAK ETXERA

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